Un passo più in là


A fine pagina troverete la trama e altre informazioni sul libro ma voglio iniziare questo post andando oltre la storia.
“Un passo più in là” è il mio terzo romanzo, e chiude quella che voglio definire “trilogia inconsapevole”. La chiamo così perché questi primi tre libri (con “Il piano Tiberio” e “Fiorisci nei miei inverni”) sono stati scritti anni fa, e al tempo non mi rendevo conto di quello che sarebbe successo; nel senso che quando li scrissi non mi ero ancora convinto a inviarli a delle case editrici in cerca di pubblicazione, tali romanzi infatti sono acerbi, spigolosi, ma forse proprio per questo motivo ancora più affascinanti; racchiudono l’imperfezione dell’inconsapevolezza.
Capiamoci, non è che oggi, con tre romanzi pubblicati alle spalle, abbia raggiunto chissà quale cognizione di causa, spesso vedere i miei libri sugli scaffali di librerie prestigiose come Mondadori e Feltrinelli mi spiazza ancora parecchio, ricevere i genuini complimenti di lettori sconosciuti mi imbarazza e più di una volta mi ritrovo costretto a usare il mio personale totem per appurare di non essere in un sogno (scusate la piccola metafora cinematografica ma visto il contesto mi è uscita di getto, chi non l’avesse colta si guardi “Inception” di Christopher Nolan!), diciamo solo che oggi mi muovo un po' meglio nei contorti labirinti dell’editoria.
Veniamo adesso a “Un passo più in là”, per prima cosa vi dico che io stesso fatico a costringerlo dentro un genere, di sicuro è un romanzo di narrativa contemporanea, ma poi ha diverse anime: è drammatico, c’è avventura, formazione, crescita, sentimenti, forse però c’è una parola che potrebbe fotografarlo in maniera adeguata: resilienza. La mia è indubbiamente una storia di resilienza, sulla natura intrinseca di quasi tutti gli esseri umani ad andare avanti.
L’ambientazione poi è una sorta di omaggio alla mia adolescenza, sono cresciuto in montagna e nei luoghi descritti nel romanzo, dopo invece ho trascorso più tempo al mare e mi sono stupito molto, una volta tornato in quota, di quanto, pur senza accorgermene, mi fosse mancata la montagna.
Un’altra curiosità riguarda il mio sport: l’arrampicata sportiva, più che una semplice disciplina per me è uno stile di vita, una sorta di supporto da applicare alla vita di tutti i giorni, e alla luce di questa considerazione ho deciso di dedicargli un capitolo di “Un passo più in là” e vi consiglio, dopo aver letto il libro, di cimentarvi almeno una volta nell’arrampicata sportiva.
Infine c’è la morale, ogni mio romanzo ne nasconde una ma in “Un passo più in là” è ancora più marcata; ho cesellato il mio protagonista giocando sul pregiudizio, ho usato una storia di sentimenti, di rapporti umani, come mia abitudine l’ho portata al limite, anzi oltre, e la conseguente esplosione dovrebbe generare nel lettore un senso morale. Non vi dico quale, vorrei ascoltare le vostre reazioni, scoprire se la vostra morale coincide con la mia, sperando di non aver fallito nel mio intento letterario.     
Vi ho raccontato qualche dettaglio in più sul mio ultimo romanzo e adesso tocca a voi, leggetelo e fatemi sapere il vostro parere, con una recensione su Amazon, con un messaggio sui social, usate il canale che preferite, e soprattutto consigliatelo, prestatelo, fate in modo che il libro finisca nelle mani di più persone.
Buona lettura!


Quanto può costare un errore? Per quanto tempo sarai in debito con la vita? E soprattutto, quali saranno le conseguenze per le persone a te care?
Sono queste le domande che precipiteranno sulla testa di Ivan, pesanti come macigni, resti di una valanga da lui stesso causata. Una vita totalmente stravolta da uno sbaglio. Dal caos di Roma alla quiete delle Dolomiti, dalla moglie Chiara alla solitudine di una baita tra i boschi, dallo sportello di un ufficio postale a un rifugio di alta montagna.
Nel suo esilio volontario, in un ambiente agli antipodi delle sue abitudini, Ivan cercherà il modo per redimere le sue colpe, far pace con se stesso e accettare le proprie responsabilità; tra stimolanti avventure e nuove conoscenze, con le vette dolomitiche alle spalle e l’infinito davanti agli occhi.
Quali saranno le risposte di Ivan a quelle famose domande?

 

Fiorisci nei miei inverni

A due anni di distanza da "Il piano Tiberio" è uscito il mio secondo romanzo: "Fiorisci nei mie inverni".
Si tratta di una storia d'amore, ambientata nella periferia romana, che ha come protagonisti Alessandro e Giorgia, entrambi ventenni.
Un romanzo sentimentale dunque, anche se questo target gli sta decisamente stretto, perché i protagonisti nel corso della storia si misureranno con alcuni istrionici personaggi di borgata, ci saranno quindi degli attriti che lo rendono un romanzo rosa scuro. Altri elementi della storia sono la crescita, l'emotività, l'introspezione e la catarsi, il tutto concentrato in una sorta di "realismo metropolitano"; ma nonostante i dettagli credo che sia un libro più facile da leggere che da spiegare.
Insieme al mio editore abbiamo scelto di farlo uscire come secondo, ma in verità si tratta del primo romanzo che ho scritto, nell'ormai lontano 2007; anche la storia è ambientata in quell'anno, e quindi, scambio di sentimenti alla vecchia maniera per i nostri protagonisti, sprovvisti di smartphone e social network; un bel salto nel passato per il lettore.
Inutile dire, trattandosi della mia opera prima, che sono molto affezionato a questa storia, ricca di citazioni cinematografiche e musicali, in particolare ho inserito nella trama il testo della canzone "come sempre" di Daniele Groff (a cui sono particolarmente legato), che è stato molto cortese a concedermi l'autorizzazione ad usare le sue parole.
Non si tratta di un romanzo autobiografico anche se contiene alcuni dettagli del mio vissuto, piccoli aneddoti che ho deciso di inserire come tributo alla mia adolescenza.
Parliamo quindi di un libro un po' nostalgico, che punta tutto sulla trasmissione dei sentimenti, in sostanza il punto è capire non tanto cosa fanno i protagonisti, ma come lo fanno, cercando il più possibile di entrare in sintonia con gli stati d'animo di Alessandro e Giorgia.
Con questo mio ultimo lavoro voglio dimostrare di essere uno scrittore eclettico, e di attirare quella frangia di lettori che ancora non mi hanno letto perché magari non avvezzi ai temi trattati nel primo libro.
Come sempre, a chi leggerà il romanzo, rinnovo la richiesta a parlarne, prestarlo, recensirlo e quant'altro, tutte azioni tremendamente utili per un autore emergente come me.  
Per chi volesse saperne di più qui accanto trovate la trama, mentre a fondo pagina vi lascio alcuni link, come il video della presentazione (avvenuta sabato 3 febbraio presso la libreria Mondadori del c.c La Romanina), o la pagina Amazon del romanzo, e vi ricordo anche che lo trovate in tutte le maggiori librerie, soprattutto le Mondadori.
Spero che questo libro incontri il vostro gradimento, e mi auguro di essere riuscito a trasmette con le mie parole almeno un pizzico di quella passione che ci ho messo nello scriverlo.
Lasciatevi trasportare dalle emozioni dei protagonisti, in forno, citando Brunori Sas: "Canzoni che parlano d'amore, perché alla fine, dai, di che altro vuoi parlare?".
Ciao a tutti, aspetto i vostri commenti, mentre se volete conoscermi di persona o avere una dedica sul libro, seguite i miei eventi nell'apposita sezione del blog.

Video presentazione 
Amazon
A.Car
Pagina Facebook

Tre strade gialle

Il mio racconto: "La scelta dei colpevoli", ha vinto il concorso letterario "Tre strade gialle", indetto dalla Omnia One Group Editore.
Inutile dire che sono onorato ed emozionato da questo ennesimo riconoscimento; ma veniamo ai dettagli.
Tramite Facebook noto questa casa editrice ed il concorso a tema giallo/thriller, non sono all'esordio nel genere, infatti il mio ultimo romanzo è proprio un poliziesco di quella tonalità, avevo in testa una mezza idea e in pochi giorni l'ho riversata su carta, riveduta, corretta (anche grazie all'aiuto di mia sorella), e iscritta al concorso.
La vita poi è continuata a scorrere, firmacopie, BUK di Modena (al quale ho conosciuto colleghi autori molto simpatici ed interessanti), e la solita promozione sui social; fino al 27 febbraio, data in cui la Omnia One Group avrebbe dovuto annunciare il vincitore. 
Bene! Non ho usato il condizionale a caso, infatti, il 27 è scivolato via senza un verdetto, aumentando ansia e aspettative. Poco male però, perché il giorno dopo, tramite video su Facebook è arrivata la proclamazione della mia vittoria.
Ok non è stata la cerimonia degli Oscar, ma vi posso assicurare che alle 23:00, con mia moglie e mia figlia già addormentate, nel silenzio della casa, ho visto il video con le cuffie trattenendo il respiro fino a quando non ho sentito il mio nome. Grande emozione insomma. Sì lo ammetto, un po' ho esultato. 
Ora seguirà un'antologia contenente anche i racconti degli altri autori giunti sul podio.
In sostanza il mio nome continua a girare e le mie parole compaiono sempre in più libri, proprio ciò che mi aspetto partecipando a questi concorsi con i miei racconti.
Se avete due minuti di tempo al link sottostante troverete il video della finale.
 

 
 
 

Premio Belli e Concorso Cultora

Il mio racconto: "La capsula del tempo", è arrivato in finale alla "XXVIII edizione del Premio Nazionale Giuseppe Gioacchino Belli" ed è risultato vincitore del "Concorso Letterario Cultora".
Il racconto è presente in entrambe le antologie dedicate ai concorsi. Due belle soddisfazioni rese ancora più intense dagli emozionanti eventi di premiazione.
Per me è molto importante, significa nuova linfa alla mia autostima e un chiaro segnale che la strada è quella giusta.









In particolare mi ha riempito d'orgoglio il commento della giuria presente nell'antologia del Premio Belli che trovate qui sotto.


Vi ricordo che "La capsula del tempo" e tutti gli altri miei racconti sono scaricabili gratuitamente nell'apposita sezione di questo blog.

Intervista

Di seguito il link dell'intervista che ho rilasciato alla scrittrice e blogger Laura Cassitto.

http://lcassie.altervista.org/na-tazzulella-cafe-mario-antobenedetto/

Per quanto riguarda i racconti non mi sono dimenticato di postarli, ma fortunatamente devo aspettare le finali e mantenerli inediti.
Ah! Non vi avevo detto di essere in finale a due concorsi?
Beh! Ora lo sapete quindi, incrociate le dita.

A presto.

Provo a tracciare una linea

Ormai è passato più di un anno dall'uscita del mio primo romanzo e in questo lasso di tempo sono successe moltissime cose; chi ha già letto questo blog se ne sarà fatto un'idea.
Le emozioni uniche della pubblicazione, la gioia della vittoria al concorso letterario, le suggestioni della presentazione e soprattutto la lenta scoperta di questo complicato universo editoriale nel quale mi sono felicemente ritrovato.
Ho partecipato a fiere di settore, ho fatto firmacopie in libreria, mio malgrado ho intensificato la presenza sui social network, mi sono mosso in ogni direzione in cerca di contatti e nuove possibilità promozionali e continuo tutt'ora a farlo, insomma, come promesso nel mio primo post sto cercando di tirare fuori il meglio da quest'avventura.
Tutto bello, importante e stimolante, ma alla fine mi sono accorto che questo sbattimento mi stava allontanando dalla mia vera passione: scrivere.
Allora mi sono fermato un attimo, ho tracciato questa famosa linea e ho ritrovato con gioia il tempo e la voglia di mettermi alla tastiera.
Oltre alla revisione del prossimo romanzo ho scritto un paio di racconti, non l'avevo mai fatto (o meglio non li avevo mai riversati interamente su carta perché in verità il notes del mio smartphone è pieno zeppo di idee, incipit e pensieri) e sono rimasto affascinato dalla procacità di questo tipo di scrittura cotta e mangiata.
A breve metterò i racconti su questo blog così da renderlo meno diario personale e più contenitore di fantasie.
A presto. 

Una serata indimenticabile

Sabato 12 dicembre 2015. Una data diversa dalle altre, particolare, il cui ricordo difficilmente sbiadirà.
Caffè letterario Mangiaparole, un localino rannicchiato tra l'Appia e la Tuscolana, ai confini del centro di Roma. Un divano arancione nell'angolo, una copia de "Il piano Tiberio" in bella vista e tanta, tanta gente.
Sono questi i dettagli che ancora oggi mi tornano in mente, piccole macchie di colore in un quadro più grande, spennellato di rumori, parole, volti ed emozioni dai colori fluorescenti.
La voce del presentatore Mauro Limiti che apre la serata annunciando il mio nome e quello del romanzo è l'unica cosa che ricordo chiaramente, poi credo di essere caduto in una specie di limbo o realtà parallela perché il resto sono emozioni e sensazioni centrifugate insieme alle parole. Per fortuna c'è il video della serata, altrimenti non sarei così sicuro di aver risposto a tutte le domande! Scherzi a parte, è stata una magnifica esperienza, soddisfazione e divertimento, un bel modo di mettermi per un attimo in piedi su una sedia al centro della piazza e gridare "ce l'ho fatta! Questo è il mio libro e stasera ve lo presento."
Ringrazio tutti voi che avete brindato al mio esordio letterario.
Per chi se lo fosse perso invece di seguito un piccolo estratto della presentazione.